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Il Progetto

Nel marzo del 2014 viene pubblicato a cura della Société de la Flore Valdôtaine il volume FLORA VASCOLARE DELLA VALLE D’AOSTA di M. Bovio, che porta a compimento uno degli obiettivi principali della storica associazione naturalistica valdostana, ossia la realizzazione di un catalogo completo della flora vascolare spontanea della regione.

Le nuove tecnologie informatiche e di comunicazione suggerivano da tempo di seguire altre strade ma la stesura di un catalogo in forma tradizionale ha voluto creare un legame di continuità con il progetto dei fondatori dell’associazione, segnando nel contempo la fine di un’epoca.

Nelle intenzioni c’era però già la realizzazione di una versione on-line, con la creazione di un portale della flora vascolare della Valle d’Aosta.

I vantaggi di un tale passaggio sono palesi: oltre alla rapidità della consultazione e alla possibilità di aggiornare costantemente il catalogo in base all’evoluzione delle conoscenze, si apre anche l’opportunità di aggiungere una ricca iconografia fotografica dei taxa, incrementabile in base alle esigenze, nonché di realizzare una cartografia della distribuzione regionale delle specie sviluppabile anch’essa nel tempo.

Alla fine del 2017 si forma così un team composto dall’autore del volume Maurizio Bovio, dal fotografo naturalista Maurizio Broglio e dall’informatico Simone Stefanetti, responsabile dell’azienda E.R.WEB, specializzata nella realizzazione di software per il Web, con lo scopo di  raggiungere gli obiettivi sopra delineati, creando un sistema adeguato ma anche agile e semplice nella consultazione. Successivamente si aggiungerà al gruppo di lavoro Andrea Mainetti, che alle proprie conoscenze floristiche affianca specifiche competenze informatiche nel campo della gestione dei dati di carattere naturalistico.

Nell’aprile del 2018 la Société de la Flore Valdôtaine presenta ufficialmente il suo portale dedicato alla Flora della Valle d’Aosta - www.floravda.it (che si aggiunge al sito istituzionale - www.sfv.it), in cui viene raggiunta la prima parte degli obiettivi programmati.

Dopo circa sei mesi vengono compiuti alcuni miglioramenti al portale suggeriti dal primo periodo del suo utilizzo, mentre con l’inizio dell’anno successivo si procede con la fase finale del progetto, realizzando la sezione dedicata alla cartografia regionale, inaugurata nell’aprile 2019 ad un anno esatto dalla nascita del portale. La pubblicazione delle carte di distribuzione (secondo il reticolo di quadranti della Cartografia Floristica del Centro Europa) avverrà gradualmente, trattandosi di un lavoro lungo e complesso, anche solo per la necessità di svolgere un attento controllo dei dati a disposizione. Si è deciso di iniziare con le famiglie o le specie su cui si hanno dati più completi, mentre parallelamente la ricerca sul campo si orienta soprattutto sui taxa per i quali le conoscenze distributive sono ancora frammentarie.


Per quel che riguarda il volume del 2014, sul sito istituzionale della  Société de la Flore Valdôtaine sono pubblicati gli aggiornamenti annuali del catalogo floristico e della bibliografia in formato pdf.

Sulla Revue Valdôtaine d’Histoire Naturelle compare invece, sempre annualmente, la rubrica Note di aggiornamento al volume Flora vascolare della Valle d’Aosta, con le notule relative ai nuovi taxa scoperti e ai cambiamenti di status di quelli già descritti, nonché i cambiamenti nomenclaturali e tassonomici che si verificano.

Il volume originale, i suoi aggiornamenti annuali e le varie puntate della rubrica dedicata alle note di aggiornamento possono essere consultati sul sito www.sfv.it cliccando sul pulsante qui sotto.

NOMENCLATURA SCIENTIFICA

La nomenclatura scientifica adottata nel portale è, salvo rare eccezioni, quella della nuova checklist della flora vascolare italiana (BARTOLUCCI et al., 2018, per le specie autoctone; GALASSO et al., 2018, per le specie aliene) e dei successivi aggiornamenti pubblicati su Italian Botanist e sul Portale della Flora d'Italia creato nel 2018. Dove non si seguono questi cambiamenti, i nuovi nomi adottati sul portale nazionale vengono comunque inseriti tra i sinonimi. In ogni caso, il sito permette di compiere la ricerca anche utilizzando i sinonimi più noti.


ICONOGRAFIA

L'obiettivo del portale per quel che riguarda questo aspetto è di offrire una galleria più o meno ampia di fotografie fatte sul territorio di ciascuna delle specie note attualmente in Valle d'Aosta. Nelle immagini si cerca anche di mettere in evidenza i particolari che possono essere utili per il riconoscimento dei taxa e in vari casi vengono scattate foto ambientate che mostrano l'habitat in cui vivono abitualmente le specie.

Per le specie scomparse o segnalate nel passato e al momento non ritrovate, vengono invece inserite immagini di campioni d'erbario che ne testimoniano l'antica presenza.
Un’importante fonte è l’erbario del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze (acronimo FI), che ospita la ricchissima collezione della Flora Valdostana di Lino Vaccari (fine ‘800 - prima parte del ‘900); più in generale l’erbario di Firenze è un riferimento rilevante per le raccolte compiute in Valle d’Aosta tra la metà dell’800 e la prima parte del ‘900 da parte di floristi come Pio Bolzon, Filippo Parlatore, Adriano Fiori e molti altri che in quel periodo hanno erborizzato sistematicamente o, più spesso, occasionalmente nella regione.
Altra fonte è l'erbario storico della Société de la Flore Valdôtaine (acronimo AO-S.SFV), realizzato intorno all'inizio del '900, quasi certamente in gran parte dal prof. Lino Vaccari. Le etichette originali di questa collezione sono andate purtroppo perdute e sostituite da quelle intestate alla Scuola Militare Alpina di Aosta, alla quale vennero affidate le collezioni del Museo della SFV negli anni '30 dello scorso secolo, pochi anni prima che l'associazione naturalistica valdostana si sciogliesse per un trentennio. L'operazione di ricopiatura delle etichette che sostituirono le originali non sempre fu felice in quanto a precisione e tra l'altro non furono riportate le date di raccolta e il nome dei raccoglitori.
Con la rinascita dell'associazione nel 1971 e la conseguente riappropriazione delle collezioni museali, compreso l'erbario, sono state successivamente aggiunte delle nuove etichette intestate alla Société de la Flore Valdôtaine.