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Hieracium (genere)

Famiglia:
Asteraceae
Note

generi HIERACIUM, PILOSELLA e SCHLAGINTWEITIA

I generi Hieracium, Pilosella e Schlagintweitia, che fino a tempi recenti erano riuniti nel genere Hieracium, vengono proposti uno di seguito all’altro, essendo stata fatta un’analisi unitaria ai fini della trattazione in questa sede. Data la loro complessità, sono stati considerati quasi esclusivamente i dati bibliografici e d’erbario verificati da specialisti.
Per i dati storici si fa riferimento innanzitutto all’accurata e fondamentale trattazione del genere Hieracium di Besse e Vaccari in VACCARI (1904-11: 453-539), dove i materiali citati furono controllati dai massimi esperti dell’epoca; lo stesso Besse possedeva un’approfondita conoscenza di questo genere. Il nucleo più importante dei dati era basato sulle ricche raccolte fatte da Vaccari nel corso di 12 anni (oggi conservate in FI) che "à l’exception d’un fascicule déterminé par Besse, tout a été vu et déterminé par M. Hermann Zahn à Karlsruhe" e venne poi fatto controllare anche a Saverio Belli, massimo rappresentante italiano della scuola francese di Arvet-Touvet; anche quest’ultimo visionò parte della collezione. Le divergenze tra scuola tedesca e francese emersero in parte delle identificazioni ma anche questo fu accuratamente riportato da Besse e Vaccari. Un secondo lavoro storico fondamentale è il catalogo degli Hieracium piemontesi - che include anche il materiale valdostano - di Ferdinando Vignolo-Lutati (allievo di Belli), basato sulla ricchissima collezione dell’erbario dell’Orto Botanico di Torino (VIGNOLO-LUTATI, 1953); tutti i campioni erano stati sistematicamente controllati o determinati da Belli e "venivano regolarmente da questi inviati per definitivo controllo ad Arvet-Touvet". Informazioni integrative si possono inoltre trovare nella trattazione del genere Hieracium di Zahn in ASCHERSON & GRAEBNER (1896-1939: 12 [1, 2, 3], 1922-1938), che ha anche permesso di completare la lista delle sottospecie individuate nella regione, in rapporto a varie entità non descritte nelle opere sopra citate (dati forniti da G. Gottschlich).
Per quel che riguarda i dati moderni vengono considerate le raccolte di G. Abbà (MRSN) identificate da Franz Schuhwerk e descritte in PISTARINO et al. (1999) e quelle di B. Peyronel, G. Dal Vesco e collaboratori (TO-HAO) revisionate da Günter Gottschlich (GOTTSCHLICH, 2011). Quest’ultimo, che si riferisce alla scuola di Zahn, ha curato anche le revisioni dei reperti conservati in AO, in HbBovio e in BER-HbCerutti e provvede alle identificazioni del nuovo materiale che si è iniziato a raccogliere sistematicamente nella regione a partire dal 2010; questo viene destinato ai primi due erbari appena citati ma anche a FI nonché a HbPNMA per gran parte delle raccolte compiute dai guardaparco all’interno del Parco Naturale Mont Avic. Günter Gottschlich ha poi messo a disposizione i dati del proprio archivio relativi ad erborizzazioni compiute in Valle d’Aosta da vari botanici.
Per la nomenclatura ci si riferisce alla trattazione di Gottschlich in BARTOLUCCI et al. (2018).
Come per il genere Alchemilla, vengono quasi sempre omessi i dati relativi all’habitat di crescita, data la scarsità di informazioni in tal senso. Le quote estreme di osservazione sono indicate solo per le specie su cui si ha abbondanza di dati.
In rapporto alle specie che risultano segnalate solo storicamente e di cui mancano al momento dati moderni, si è dovuto rinunciare alla ricerca di campioni di riferimento da indicare nelle rispettive trattazioni a causa delle oggettive difficoltà incontrate nelle ricerche in FI e TO nelle
camicie di questo complicatissmo genere. In tali casi fa fede la bibliografia specialistica (bibl. spec.) sopra indicata.