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Chenopodiastrum hybridum (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch

Sinonimi principali:
Chenopodium hybridum L.
Famiglia:
Amaranthaceae
Nome italiano:
Chenopodio ibrido
Nome francese:
Chénopode hybride
Status:
+
Frequenza:
D.I.
Origine:
autoctona
Habitat:
bordi di vie, macerie, ruderi, coltivi
Distribuzione

Specie poco osservata ma probabilmente ben diffusa. Sembra frequente sul fondo della bassa e media valle centrale fino a Morgex. Più frammentarie al momento le segnalazioni nelle valli laterali (basse valli di Champorcher, Cogne, Veni, G.S.Bernardo, Valpelline, Ayas, Gressoney e da ricercare altrove).

Piani altitudinali
piani altitudinali
Quota minima
322 m - Tra Donnas e Bard, cavalcavia della statale sulla ferrovia (Bovio, 2002)
Quota massima
1545 m - V. Veni, cumuli di terreno di riporto presso la Dora (Bovio & Broglio, 2006) ma raramente sopra i 1300 m (cfr. anche nota).
Note

Poco verosimile il dato che TOSCO (1976) assegna ad Ariello tra Teppe Lunghe e la Fenêtre de Champorcher, in V. di Cogne, a quota troppo elevata per questa specie tipica dei piani inferiori.
In seguito a revisione specialistica, sono da attribuire a questa specie le raccolte di Vaccari in FI assegnate in origine a Chenopodium urbicum (= Oxybasis urbica).

Herb. (campione teste)
AO-N.SFV-1380: V. Champorcher, 1997 - Rotti det., Iamonico conf.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 400; BALL, 1896: 200; TOSCO, 1976: 107; TOSCO & FERRARIS, 1981: 146; PISTARINO et al., 1999: II-78

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